GLICAZIONE

GLICAZIONE

La glicazione (detta anche glicosilazione non enzimatica) è il prodotto della reazione tra uno zucchero, come il fruttosio o il glucosio, e una proteina (AGEs) o un lipide (ALEs) senza l’azione catalitica di un enzima. La glicazione è un processo non casuale che pregiudica il funzionamento di biomolecole, mentre la glicosilazione avviene in siti definiti sulla molecola bersaglio ed è generalmente necessaria per consentire alla molecola di svolgere la sua funzione biologica. L’emoglobina glicata è un tipico prodotto di glicazione. Più precisamente: queste molecole chiamate AGEs (advanced glycation end products) sono prodotte quando le proteine si trovano in un ambiente ad alta concentrazione di zuccheri. Tali composti sono molto reattivi e vanno incontro a numerosi riarrangiamenti (non enzimatici) formando dei crosslink proteina/zucchero molto eterogenei tra loro ed irreversibili. Gli AGEs contribuiscono in modo significativo ai processi di invecchiamento cellulare ed a processi patologici come la malattia di Alzheimer, le complicanze cardiovascolari del diabete, aterosclerosi, ipertensione, ictus, infarto, nefropatie, invecchiamento cutaneo (degenerazione estetica, ossia invecchiamento cutaneo e comparsa di rughe e perdita di elasticità dei tessuti), degenerazione del cristallino. La percentuale di accumulo di AGEs e le alterazioni tissutali da essi prodotte sono proporzionali al tasso di glucosio ematico.

HOMA Index. Con l’età, il sovrappeso, l’inattività fisica si altera anche la secrezione di insulina, ormone che convoglia gli zuccheri all’interno delle cellule. Man mano che invecchiamo, le nostre cellule diventano meno reattive all’insulina, e così il pancreas si trova a doverne produrre sempre più. Questa è l’insulino-resistenza: una condizione nella quale le quantità fisiologiche di insulina producono una risposta biologica ridotta, specie a livello dell’omeostasi glicemica.

L’iperglicemia persistente stimola il pancreas a secernere quantità maggiori di insulina, determinando così iperinsulinemia, che aumenta a sua volta l’Infiammazione Cronica. Una condizione di iperinsulinemia aumenta la produzione di acido arachidonico, la base di tutti gli eicosanoidi pro-infiammatori. La relazione tra glicemia ed insulinemia ha portato all’elaborazione dell’indice HOMA (Homeostasis Model Assessment) utilizzato come esame di routine per evidenziare una resistenza periferica all’insulina tanto nell’individuo con BMI normale che nell’obeso, che nel prediabetico. Insieme alla Lipidomica, l’Homa Index è considerato il test di riferimento per l’instaurarsi di infiammazioni silenti ed è utilizzato quale biomarker in recenti studi clinici [7].

Emoglobina glicata. Molecola formata dal legame irreversibile tra glucosio e emoglobina. Tanto più alta è la concentrazione ematica di glucosio e tanto maggiore risulta la percentuale di emoglobina glicata. Questa, contenuta nei globuli rossi, circola nel sangue per tutta la durata della loro vita, in media 90/120 giorni. Entro certi limiti si tratta di un processo assolutamente normale, che non comporta alcun pericolo per la salute del paziente. I problemi sono legati agli alti livelli ematici di glucosio che l’accompagnano. L’emoglobina glicata diventa un parametro molto più utile della comune glicemia nella diagnosi e nel monitoraggio del diabete e come indice di invecchiamento cutaneo [17].

 

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