HPV
(PAPILLOMA VIRUS)
A tutt’oggi sono stati identificati piu’ di 80 tipi di papillomavirus che infettano l’uomo (HPV) e tra questi circa 1/5 sono associati ad un ampio spettro di patologie del tratto genitale:l’infezione da HPV rappresenta infatti la patologia sessualmente trasmessa più diffusa del mondo.
Una volta che ha infettato le cellule dell’epitelio basale il destino del virus può subire diverse evoluzioni: rimanere silente all’interno della cellula ospite, indurre la produzione di forme vegetative (condilomi) o integrarsi nel genoma della cellula ospite inducendo con maggior frequenza lesioni di grado elevato.
Nella popolazione sessualmente attiva, l’infezione da HPV è stata rilevata con frequenza che può raggiungere l’80% dei casi analizzati con un picco di prevalenza nei soggetti tra i 22 e i 25 anni.
Le manifestazioni cliniche e citologiche ad essa associate scendono tuttavia al 10% dei casi per l’efficace intervento del sistema immunitario.
Le lesioni di basso grado evolvono solo nel 15% dei casi verso lesioni di grado elevato in un periodo di circa 10 anni; sono inoltre possibili fenomeni di regressione spontanea.
Sulla base della patologia (benigna o maligna) a cui sono più frequentemente associati, i ceppi di HPV possono essere distinti in tipi a basso, intermedio ed alto grado di malignità.
Gli HPV 6,11,40,42,43,44,54,61,69,70,72,81 sono genotipi a basso rischio oncogeno;
gli HPV 16,18,31,33,35,39,45,51,52,56,58,59,68,73,82 sono considerati ad alto rischio oncogeno.
La genotipizzazione risulta quindi un’informazione chiave, in quanto il tipo di HPV presente è uno dei fattori più importanti che determinano il rischio di progressione verso lesioni di alto grado.
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