METILAZIONE

METILAZIONE

Il termine metilazione è usato in biochimica per definire l’addizione o la sostituzione di un gruppo metile (-CH3) su vari substrati. Il più importante principio organizzativo cellulare viene realizzato con la chimica di trasferimento del gruppo metilico. Questo meccanismo è necessario per un’adeguata formazione e riparazione del DNA, per la regolazione della crescita cellulare, per la corretta espressione dei geni [14]. Se un substrato o un enzima non sono correttamente presenti ci può essere un’alterazione della capacità metilante più o meno grave a seconda della combinazione di problematiche che ciascuno esprime. Avere un polimorfismo (mutazione) dell’enzima MTHFR può aumentare la frequenza degli errori con cui viene trascritto l’enzima e causare una debolezza nel ciclo omocisteina-metionina che può far sviluppare o aggravare una molteplicità di patologie del sistema cardiovascolare, del metabolismo proteico, del sistema riproduttivo, nello sviluppo dell’embrione e del neonato, dei processi cancerosi, del sistema immunitario, della pelle e molto altro. La società moderna con la sua alimentazione deficitaria colma di antinutrienti, il suo stile di vita sedentario e stressante, l’alterazione del sonno, aumenta il fabbisogno di metilazione e causa la comparsa di problemi in chi ha il deficit di metilazione. Secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di Edimburgo, con la collaborazione di colleghi australiani e americani, ci sarebbero ulteriori prove della correlazione fra metilazione del DNA e aspettativa di vita, un legame che emerge, dicono i ricercatori comparando l’età effettiva raggiunta dall’individuo con quella predetta a livello biologico dall’analisi genetica [15]. Se il corpo è povero di fattori della metilazione (es. vitamine gruppo B) le essenziali funzioni di detossificazione, riparazione e costruzione saranno danneggiate.

Tra tutti i segnali, l’accumulo di omocisteina nel sangue è un marker importante di inefficiente metilazione. I biomarkers di riferimento sono l’omocisteina, l’acido folico e la vitamina B12.

Omocisteina. L’omocisteina (Hcy) è un aminoacido non proteico prodotto dal metabolismo della metionina, un aminoacido solforato essenziale che viene introdotto nel nostro organismo con la dieta. Negli ultimi anni numerose pubblicazioni hanno focalizzato l’interesse per l’iperomocisteinemia che viene ad oggi considerata un forte ed indipendente fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi cardiovascolari e un fattore di rischio indiscusso per lo sviluppo di demenza senile e patologie neurodegenerative. Le ultime ricerche suggeriscono come l’invecchiamento sia strettamente correlato alla perdita graduale dei gruppi metilici da parte del DNA, tramite meccanismi dispersivi tipo lo stress ossidativo, inquinamento ambientale che induce una graduale perdita informativa sia nella replicazione dei tessuti che nella sorveglianza immunitaria ideale. L’omocisteina si forma quando alla metionina (MAT) è tolto un gruppo metile (-CH3). Al contrario l’omocisteina ridiventa metionina quando le è donato un gruppo metile dalla metilcobalabina (MeB12). Al ciclo omocisteina-metionina partecipano enzimi e substrati in processi di metilazione (trasferimento di gruppi metile -CH3 da una molecola ad un’altra) e demetilazione. Diversi enzimi (MTHFR, MTRR, MTR, DHPR) e vitamine del gruppo B (6, 9 e 12) svolgono funzione di catalizzatori. L’omocisteina è una specie di barometro funzionale. Il suo livello offre una lettura generale della condizione metilica, cioè della condizione della chimica di trasferimento di gruppo metilico nell’organismo.

 Acido Folico e Vitamina B12. Se l’organismo presenta un deficit della vitamina del gruppo B, quali Acido Folico e Vitamina B12, presenterà una carenza legata ai fattori della metilazione  per cui le essenziali funzioni di detossificazione, riparazione e costruzione saranno danneggiate.

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